Rifletto da settimane sull'articolo di Downes.
Dapprima non riuscivo a capire. Mi spiego.
Non riuscivo a districarmi tra i mille spunti.
Mi sembrava sempre di trascurare qualcosa e di non considerare l'insieme.
E' così anche adesso. Ma almeno, pensandoci, qualcosa ho maturato.
E ci sono riuscito(in parte!), soprattutto, abbandonando la presunzione di "riuscire da solo".
Dato che non capivo e che non riuscivo a scrivere, mi sono messo a "copiare" da altri blog.
Dalla rete, insomma. Anzi dalla rete della rete di cui faccio parte.
Ecco. Ecco il punto.
La rete è potenzialità.
Mi spiego.
Non ti porterà più amici, solo per il fatto di chiamarli così.
Ti porterà la potenzialità di averne di più.
Non ti farà imparare la biologia, solo per il fatto di avere trovato articoli sulle cellule staminali.
Ti farà avere accesso alla possibilità di studiare come un dannato cose che altrimenti non avresti mai letto.
Non ti farà conoscere, solo per il fatto di essere "potenzialmente" letto da tutti.
Ti farà avere accesso alla "potenzialità" di essere letto da tutti se tutti leggerai, commenterai, se a tutti darai la tua (richiesta) opinione. Se avrai tempo per gli altri, gli altri avranno tempo per te.
Ti farà avere possibilità di organizzare "rivoluzioni".
Non farà sì che tu riesca a "svegliarti" in tempo. "
Domattina rivoluzione, tutti puntuali."
E non è esente non da rischi, ma b-sides. Proprio come la vita vera. Perchè E' vita vera. Non è una "second life". E' un'estensione virtuale di potenzialità reali. E realmente tangibili e sfruttabili.